Ultima modifica: 3 Dicembre 2015

9. Metodologie di lavoro

Le metodologie educative e didattiche adottate dai docenti dell’Istituto realizzano il curricolo ed afferiscono a Teorie Specifiche dell’apprendimento:

  1. Metodologia della ricerca – azione
  2. Didattica laboratoriale
  3. Apprendimento cooperativo
  4. Lezione frontale interattiva
  5. Didattica Metacognitiva
  6. 5 Vie della mente (5-VM), linguaggi multidimensionali

 

1. Ricerca -azione nella didattica

In campo educativo, la ricerca – azione è l’analisi della “pratica” educativa, finalizzata a introdurre cambiamenti migliorativi; è un modo di agire nel proprio ambito, riflettendo sul proprio comportamento per aumentare la consapevolezza di quanto succede nel proprio contesto di lavoro e della propria influenza nell’azione.

È un’indagine condotta in prima persona per capire meglio e imparare a gestire problemi di immediato interesse per la pratica educativo -didattica. Attraverso la riflessione e il confronto critico, la ricerca – azione sviluppa anche competenze specifiche tra cui la competenza personale metodologica e di ricerca. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’azione all’interno di una situazione sociale data.

 

Sostenere una ricerca-azione significa:

  • Analizzare i presupposti e i modi sottesi al proprio agire
  • Riflettere sulla validità e sull’efficacia dei contenuti e dei processi di azione
  • Ideare e pianificare procedure alternative e realizzarle
  • Monitorare e valutare i risultati delle azioni dei nuovi contenuti

 

“La ricerca -azione è scoperta della dimensione creativa dell’insegnamento” ( cfr Graziella Pozzo) – “La ricerca-azione è raccolta crescente di tentativi di comprendere l’arte dell’insegnamento per come si manifesta in particolari situazioni” (cfr Helbert Altrichter).

 

2. Didattica laboratoriale

È una metodologia che assume una funzione importante nella Scuola come attività intenzionale per promuovere gli apprendimenti in libera cooperazione con altri individui.

 

La sua particolarità consiste nel proposito di dare vita ad un piano da concretizzare con azioni organizzate mediante un processo dinamico e costruttivo, controllato dall’allievo. Questi è sostenuto dall’insegnante che ha il compito di indirizzarlo e sollecitarlo alla scoperta di percorsi possibili e lo aiuta nelle difficoltà.

 

3. Apprendimento cooperativo

È un metodo didattico a mediazione sociale, centrato sullo studente che interagisce con altri studenti, per migliorare reciprocamente il loro apprendimento. Gli alunni, quindi, apprendono per mezzo di altri, dagli altri, con gli altri.

 

Perché l’apprendimento cooperativo abbia successo occorre:

  • Interdipendenza
  • Responsabilità individuale e di gruppo
  • Interazione costruttiva
  • Conoscenza delle abilità necessarie nei rapporti interpersonali
  • Valutazione di gruppo

 

4. Lezione frontale partecipata

Si articola in:

  • presentazione di un nuovo argomento/contenuto
  • spiegazione dei contenuti particolarmente difficili
  • interazione che permette di superare la tradizionale lezione frontale, di attivare la reciproca comprensione (alunni- insegnanti) e di dare origine ad apprendimento significativi
  • sintesi del lavoro, feedback

 

5. Didattica Metacognitiva

La didattica metacognitiva è un modo di fare scuola che utilizza i vari concetti e le metodologie derivati dagli studi sulla metacognizione. L’obiettivo della didattica metacognitiva è quello di offrire agli alunni l’opportunità di imparare ad interpretare, organizzare e strutturare le informazioni ricevute dall’ambiente e di riflettere su questi processi per diventare sempre più consapevoli e autonomi nell’affrontare situazioni nuove.

 

6. 5 Vie della mente (5-VM), linguaggi multidimensionali

Il metodo 5-VM si basa su una didattica volta a potenziare una specifica abilità cognitiva.

Si è ipotizzato che le competenze cognitivo-linguistiche si suddividano in 5 linguaggi (le 5 vie della mente):

  • parafrastico
  • inferenziale
  • logico
  • critico-valutativo
  • estetico-poetico

 

I fattori di comprensione dei 5 linguaggi rappresentano complesse strutture differenziate della mente, ancora oggi indagate dagli studiosi della materia, in particolare dal prof. F. Boschi, autore del modello pedagogico a cui l’Istituto si ispira.

In base a questa teoria, l’insegnante cerca di sviluppare o potenziare un linguaggio specifico, attraverso una didattica in cui si alternano fasi ludico-operative a momenti riflessivo-argomentativi, durante i quali l’alunno impara ad operare per problemi, a fare congetture e a verificarle su casi particolari.

Il comprendere un testo a livelli sempre più elevati di astrazione, il dibattito tra alunni e il lavorare sia in gruppo sia individualmente, rappresentano momenti significativi, in cui la strategia didattica dell’animazione, favorisce lo sviluppo dei processi cognitivi, con una ricaduta positiva in tutte le materie.

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